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Bilancio Piante 2007

Giunti alla primavera del 2008 penso sia giusto fare un bilancio delle piante dell'anno passato. Scelgo di farlo a primavera perché il passaggio dell'inverno è un momento molto delicato per degli inesperti come noi e infatti abbiamo registrato molte perdite da cui speriamo di imparare qualcosa.

Il 2007 è stato il primo anno di vita del terrazzo. Cioè dei 3 terrazzi, ma il pensiero va sempre al terrazzone grande che richiede più cure e attenzioni.

Prima considerazione: le piante delicate, cioè quelle non resistenti al freddo, sono indubbiamente complicate. La tentazione sarebbe quella di disfarsene però ci piacciono tanto e così continueremo a faticare per proteggerle.
Tutte le grasse, succulente e freddolose hanno passato l'inverno in serra.
Per realizzarla abbiamo chiuso una parte del tetto spiovente con un telo: essendo rivolte a sud le piante ricevono abbastanza sole e il tetto ingabbia il calore che riesce ad uscire dalla casa.
Però abbiamo commesso un errore: abbiamo chiuso la serra su tutti i lati e alcune piante grasse sono morte a causa dell'umidità.
La "serra"...


e qui in fase di smontaggio


Seconda Considerazione: i parassiti e le malattie.
Prima di iniziare a tenere le piante sul terrazzo non immaginavo che i parassiti fossero così agguerriti. Ho letto che le condizioni delle piante in vaso sono stressanti e le espongono maggiormente agli attacchi dei parassiti.
Infatti abbiamo avuto di tutto: cetonie, ragnetto rosso, qualcosa di simile alla cocciniglia che ha ucciso il cotoneaster, afidi a tonnellate, mosca bianca, un esemplare raro ed estero di cocciniglia, oidio.
Penso che nel giardino del mio babbo tutte queste "piaghe" non si siano verificate nei 20 anni di vita che ha!
La filosofia che abbiamo adottato però è quella di non abbondare con gli antiparassitari. Somministriamo Confidor solo nelle infestazioni più gravi e se la pianta non è in fiore per evitare di uccidere le rare apine che si vedono.
Per gli afidi eseguiamo una semplice rimozione manuale: un po' schifosa ma efficace.
Per l'oidio abbiamo imparato che si devono togliere le foglie malate: in ottobre 2007 abbiamo dovuto potare l'ortensia quasi a zero perchè avevamo sottovalutato quella polverina bianca che era comparsa su qualche foglia. In breve aveva colpito tutta la pianta e le foglie cadevano.

Terza Considerazione: impatto visivo del terrazzo.
Quando abbiamo preso casa dopo il matrimonio il terrazzo era solo un insieme di piastrelle allineate su una superficie piana. A dire il vero la vegetazione aveva cercato di impadronirsene: un seme di un alberello aveva germogliato nelle fessure tra le piastrelle rischiando oltretutto di rovinare la copertura impermeabile.
Le prime due o tre piante che abbiamo messo ci sembravano già una rigogliosa foresta tropicale rispetto allo stato iniziale del terrazzo. Riguradando le foto però devo ammettere che l'aspetto globale era molto deludente.
C'è poco da fare: un terrazzo non è un giardino... penso che poche piante piccole un in giardino di nuovo impianto appaiano un po' desolate, ma comunque ci sono terra ed erba che armonizzano.
Su un terrazzo invece ci sono i vasi a contenere le piante e, nonostante gli sforzi che mi sembrava di avere fatto, l'aspetto finale appariva come una fila di condannati davanti al plotone di esecuzione :o(
Dalle bellissime foto del terrazzo di MariaAcquaria ho imparato che il "trucco" per creare un effetto gradevole con le piante è quello di avvicinare i vasi, i più alti dietro, quelli piccoli davanti.
Poi usare piante ricadenti per mascherare i vasi.
La teoria mi sembrava davvero molto chiara e realizzabile. ePerò alla prova dei fatti non ci sono per niente riuscita... questo è stato il primo esperimento. Davvero deludente.

(foto in arrivo)


Queste invece sono le altre parti del terrazzo:
La parte rivolta a est:


l'angolo "ombroso" maldestramente coperto con una rete ombreggiante:


Un altro tentativo di composizione, esposta ad ovest, con il secchiolago ombreggiato :o)


La vasca delle lavande, quella a sinistra è danneggiata dalla troppa acqua ma è sopravvissuta:



Il vaso con la rosa e 2 conifere nane: pessimo abbinamento, le conifere hanno sofferto e non sono spravvissute.



Quarta Considerazione: disposizione ed esposizione.
Le schede delle piante consigliano la posizione in cui metterla perchè abbia le condizioni migliori. In questo anno di terrazzo abbiamo imparato che quando una scheda raccomanda "pieno sole" non bisogna seguire alla lettere questa indicazione quando si tratta di una pianta in vaso posta su un terrazzo.
Le piante in pieno sole infatti non riescono a mantenere una umidità degna per la sopravvivenza, si disidratano inevitabilmente e nemmeno due annaffiature giornaliere bastano.
Il troppo sole danneggia le piante poste in vasi singoli e piccoli, abbiamo quindi deciso che in futuro cercheremo di mettere le piante in grandi vasche affinché la quantità maggiore di terra permetta di mantenere un po' di umidità durante le giornate di fuoco.

Alla fin fine il bilancio del primo anno lo definirei positivo: avere un terrazzo abitato da piante crea una sensazione positiva. Durante la bella stagione il terrazzo sembra quasi un'altra casa: ci piace molto l'idea di stare all'aperto ma cmq essere sempre dentro casa.
Comunque dobbiamo registrare un discreto numero di perdite:

  • la bouganvillea nana: pensiamo che abbia ricevuto troppa acqua durante l'estate
  • la clematide: abbiamo spagliato l'impianto
  • qualche pianta grassa: sapevamo che era rischioso tenerle su un terrazzo, però si trattava di acquisti a prezzo bassissimo o pezzetti presi qua e là.
  • il "gigante" (Crassula Ovata) che non ha sopportato lo spostamento a nord di 350km
  • il pino mugo e i juniperus: non sono riusciti a sopravvivere insieme alla rosa, forse quest'ultima è una pianta troppo invadente.

Speriamo che il prossimo anno (primavera 2008 - primavera 2009) sia migliore...


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